Comunicato stampa
Secondo un esponente sindacale, la cui dichiarazione è stata ripresa oggi da alcuni organi di informazione locale, i veterinari della Asm sarebbero sul piede di guerra perché è stata prevista la reperibilità di un veterinario su tre aree aziendali in cui si articola il servizio (area A, B e C). E ciò contrariamente a quanto avverrebbe all'Asp di Potenza ed in applicazione di un contratto collettivo integrativo che violerebbe il contratto nazionale.
Orbene:
1) la Asm ha dato applicazione all'accordo decentrato sottoscritto con i sindacati della dirigenza Medica e Veterinaria. Il contratto integrativo è stato approvato da pressoché tutti i sindacati maggiormente rappresentativi a livello aziendale;
2) il contratto è stato sottoposto al Collegio Sindacale che non ha mosso rilievi
3) lo stesso contratto è stato poi inviato all'Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle Pubbliche Amministrazioni) per il previsto controllo sulle clausole contrattuali e sui costi. Anche dall'Aran, che è bene ricordare, è deputata per legge a fornire orientamenti sull'applicazione dei contratti collettivi nazionali di lavoro, non è arrivato alcun rilievo;
4) non soddisfatta, l'Azienda ha chiesto all'Aran di pronunciarsi specificamente sulla clausola contrattuale di che trattasi. La risposta è stata un lapidario riferimento alla norma del contratto collettivo nazionale, l'art. 17 del contratto del 3.11.2005, in base al quale il servizio di pronta disponibilità è organizzato con i dirigenti della "…medesima disciplina…". In altri termini è la disciplina (cioè l'essere in possesso della laurea in veterinaria) e non l'area di assegnazione a stabilire se un dirigente può o meno essere impiegato nel servizio di reperibilità di altre aree. D'altra parte, la quasi totalità delle specializzazioni, equipollenze ed affinità dei veterinari, prevede la possibilità di partecipare a tutti i concorsi, siano essi di area A, B o C.